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Su segnalazione del Professor Luca Massimiliano Visconti, ieri ho partecipato alla presentazione – in anteprima in Bocconi – di One Hundred Ones, una “community di marketing, idee e futuro” creata da Ebolaindustries. Ebolaindustries è, stando alle parole del suo fondatore Valerio Franco (alias Mr White), “la prima agenzia di comunicazione non convenzionale in Italia. L’unica al 100% virale”. Il nome dell’azienda deriva infatti dal virus Ebola, oggetto di tristi fatti di cronaca all’epoca della creazione dell’agenzia, nel 2007.

La presentazione aveva come messaggio centrale quello della “morte del marketing e terapie d’urto per la ripresa“. Gli spunti interessanti forniti sono così tanti che, credo, vi dedicherò diversi post, uno per ognuna delle 4P revisionate criticamente da Mr White. Ma prima è fondamentale capire cosa ci porta alla domanda: il marketing è morto?

I cambiamenti a cui stiamo assistendo sono sempre più veloci e drammatici. La fruizione di contenuti si sta spostando, dai tradizionali media, a diverse piattaforme – si calcola che tra meno di 5 anni la forma di accesso al web più diffusa sarà via mobile. MySpace, un tempo il social network per eccellenza, è stato schiacciato da Facebook, il quale a sua volta, forse, fra qualche anno – o mese! – verrà superato da Twitter, da Foursquare o da qualche nuovo player. Oggi i motori di ricerca indicizzano in tempo reale anche il contenuto dei social networks, e le community possono sempre più far sentire la loro voce ed influire sulla reputazione di un brand (si veda il recente caso di Domino’s Pizza).

Insomma, un torrente velocissimo di cambiamenti dove le tradizionali 4P sembrano non funzionare più. Ma è davvero così? Lo vedremo nei prossimi post, prendendo in considerazione una P alla volta. Per ora possiamo anticipare alcune conclusioni, riassumendo i cambiamenti in atto in tre punti:

  1. Fine della one-way communication
  2. Iperconnettività
  3. Insufficienza della brand image (quindi necessità di dimostrare costantemente la propria esperienza)

Queste sono le sfide in cui si trova il marketing il quale – potremo concludere – non è morto ma, al contrario, è un terreno ricchissimo di opportunità. Semplicemente sono cambiate le modalità di ingaggio, i paradigmi e le regole del gioco.

OneHundredOnes  – www.100ones.com – è un progetto ideologico che vuole promuovere una forma di marketing pronta a queste nuove sfide, principalmente attraverso una community esclusiva (ovvero un blog ad accesso limitato) formata dai top 100 del marketing in Italia.
Al termine della presentazione è stato assegnato uno di questi 100 account all’Università Bocconi, rappresentata in questo caso dalla Professoressa di Marketing Anna Uslenghi.

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