Il blog è nel mezzo, tra il sito internet e i social media. È stato l’anticipatore e il protagonista della rivoluzione 2.0 e ancora oggi si trova al centro dell’attività digitale. Oggi il costo di non essere sul web è diventato troppo alto, ma molte aziende non sanno ancora come cogliere le opportunità offerte dai social media. Il blog permette anche alle aziende meno digitali di avvicinarsi al mondo del social web, di capirlo e di trarne dei vantaggi.
Il concetto di blog è facilmente spiegabile agli imprenditori
A differenza dei social media – che sono tanti strumenti diversi con caratteristiche e funzionalità a volte complesse – i blog sono ormai familiari a tutti. L’imprenditore che legge il Sole 24 ORE online sa cos’è un blog perché, nella sostanza, lo stesso quotidiano online è un blog, fatto di articoli che possono essere commentati e condivisi. Da qui è facile partire da un sito aziendale statico – che, spesso, prevede anche una sezione news – e dimostrare che potrebbe prendere vita, pubblicando contenuti editoriali che possano essere d’interesse per il target, quindi portare visitatori interessati sul sito.
Il 4.7% dei fan più fedeli genera il 99% del passaparola
I lettori di un corporate blog, ovvero di un blog aziendale, sono innanzitutto gli stessi dipendenti, i concorrenti, i partner e i più fedeli tra i nostri clienti. Questo potrebbe sembrare un dato negativo, se non fosse che, in media, il 4.7% dei clienti più fedeli genera il 99% del passaparola, con poderosi vantaggi in termini di brand awareness. Partendo da questa consapevolezza, è possibile concentrare gli sforzi di comunicazione sui brand advocates e far leva su di loro per raggiungere tutti gli altri, anziché sprecare un sacco di risorse sulla massa.
Avviato un blog diventa chiara la potenza dei social media
Ora che abbiamo un blog che racconta ai fan più fedeli cose interessanti, permettendo di aumentare la notorietà e il valore percepito del nostro brand e dei nostri prodotti, come si fa ad avere più visite? È indispensabile incentivare i primi lettori a condividere, commentare e diffondere quanto hanno letto. I tasti di condivisione accanto a un articolo del blog sono l’elemento che collega i contenuti aziendali al mondo dei social media. L’imprenditore vedrà i contenuti che parlano – bene, perché decisi internamente – della propria azienda diffondersi in rete, condivisi e citati sui social media. Diventerà quindi più curioso e comprenderà con più facilità i meccanismi meno noti di ciascun canale (retweet, @, +1, like, share, pagina Fb VS profilo, indicizzazione, pin, hashtag, etc). Inoltre, il blog è una base di partenza perfetta per una newsletter efficace.
La qualità dei contenuti fa la differenza
Avviato il meccanismo, grazie al blog, si palesa l’elemento che distingue un’attività di comunicazione efficace da un’attività improvvisata: la qualità dei contenuti che vengono pubblicati, condivisi e commentati. Per alcune aziende è facile avere contenuti di qualità perché, all’interno del flusso di lavoro ordinario, producono testi, foto o video facili da riadattare per la diffusione pubblica. Altre hanno bisogno di investire tempo e risorse in attività di web copywriting, maturando internamente le competenze o appoggiandosi a collaboratori esterni. Secondo i dati disponibili, il 79% delle aziende con un blog riporta un ROI positivo come effetto dell’inbound marketing generato dal web marketing. La difficoltà iniziale è quella di prendere coraggio e spiccare il volo.
Una difficoltà è quella di trovare immagini uniche e usarle nel rispetto del diritto d’autore. |
Personalmente, sto monitorando l’impatto dell’introduzione di un blog in attività diverse come il Lab di Rossa, Fedabo, Weddit (da fan e osservatore esterno), Hyphen-Italia (da fan e osservatore esterno), Marinoni, TAG Brescia e il blog dell’Accademia SantaGiulia. Se vi interessa approfondire uno di questi casi in particolare, fatemelo sapere e provvederò.