Dal cancelletto del cellulare all’hashtag dello smartphone: cosa è cambiato?
Erano gli anni ‘90. Moltissimi adolescenti armati di cellulare con tanto di ciondoli attaccati e SIM prepagate iniziarono a far sbocciare primi amori e amicizie concentrate in 160 caratteri. Divertenti erano anche degli scherzi telefonici agli amici impostando lo sconosciuto con la combinazione #31#.
Oggi questa stessa modalità di storytelling la riscontriamo su Twitter. Qui gli utenti tendono a dire la propria rimanendo in 280 caratteri (inizialmente il limite era posto a 140). C’è da dire che le abbreviazioni più originali hanno lasciato lo spazio al purismo della lingua. In più, il termine “cancelletto” è diventato quasi più desueto, rimpiazzato dall’inglese “hashtag”. Se prima l’hashtag serviva per le chiamate anonime, adesso è la chiave per mostrarci al mondo. La notorietà di quest’ultimo si deve proprio al social dell’uccellino blu. Dal 2007 è stata introdotta questa funzione, in modo da poter rintracciare tutti i tweet contenti quelle parole chiave e facilitare la ricerca.
Gli hashtag su Twitter riducono i 280 caratteri disponibili e per questo motivo gli utenti tendono a non abusarne e a valutare bene quali sono quelli ufficiali o in voga. Da non sottovalutare che se utilizzarli aumenta l’engagement dei tweet, questo tende a scendere se ne utilizziamo più di uno. Su Instagram, la situazione è inversa: più se ne abusa (con un massimo di 30) e più aumentano le probabilità di arrivare nelle bacheche di altri utenti.
Sai fare davvero hashtag marketing?
Nati come segno distintivo di questi due social, vengono utilizzati indistintamente anche sulle altre piattaforme per rendersi più visibili o, nel minor dei casi, per mettere in evidenza delle parole chiave (#ad).
In linea di massima, possono essere suddivisi in: di tendenza, popolari e nuovi. I primi sono quelli incentrati su temi “caldi” e del momento, i secondi sono quelli che più utenti possono aver salvato nella propria ricerca per tenerli sempre sott’occhio. Quest’ultimi fanno sì di ottenere un grande raggio di copertura, tuttavia per questo motivo la concorrenza è più agguerrita. I nuovi, invece, vengono lanciati dall’azienda in una fase iniziale o per far conoscere una determinata novità o evento (#giveaway).
Per poter usare nella maniera più corretta gli hashtag nuovi ti basta seguire alcune regole:
- Innanzitutto devono rimanere impressi nella mente ed essere facili da digitare per poterli usare o ricercare, per questo non scegliere quelli troppo lunghi o complicati
- Scegli un hashtag adatto al tuo target: è meglio serio o con un gioco di parole?
- Aiutati con le maiuscole per evidenziare le parole
- In più, non ripetere lo stesso hashtag più volte nel tuo post e ricorda di usarne pochi ma buoni
Cosa c’è in tendenza?
Per quanto semplice, l’hashtag marketing richiede comunque una fondamentale analisi. Controlla come si muovono i tuoi competitor e ricerca quali hashtag del settore utilizzare per puntare al target. Esistono hashtag che possono riferirsi alla macro area del prodotto o servizio fino a quelli più specifici. La loro combinazione è una funzione assolutamente vincente. Non solo riesce ad arrivare a chi tiene già sotto controllo le determinate parole scelte, ma ci aiuta persino ad aumentare il proprio raggio. In questo modo, ci faremo conoscere ad utenti che ancora non sono venuti a conoscenza del nostro brand o della campagna.
Oltre alle linee guide precedentemente elencate, esistono in rete alcuni strumenti di hashtag analytics e tracking che possono venirci in nostro soccorso. E’ importante controllare le statistiche, distribuzione geografica e ovviamente gli hashtag più in voga al momento.
Come sempre, porsi degli obiettivi strategici e monitorare gli hashtag fa in modo che possiamo tenere sotto controllo la nostra campagna e il suo risultato.
Vedo non vedo
La visibilità o meno degli hashtag rimane una questione spinosa. Tutti li abbiamo utilizzati indubbiamente più di una volta e si trovano ogni giorno sotto i nostri occhi. Nonostante questo alcuni social media manager preferisco non metterli troppo in evidenza nel post, considerati poco piacevoli esteticamente. Come si può, quindi, creare una campagna di hashtag marketing nascondendo proprio questo elemento principale?
I modi più utilizzati si possono riassumere in quattro punti:
- Usane il meno possibile
- Mettili alla fine del testo
- Inseriscili in fondo al post lasciando molto spazio, in modo che per poterli visualizzare bisogna cliccare su “visualizza altro”
- In alcuni casi, come su Instagram, possono essere inseriti nel primo commento. Si tratta di una tecnica sconsigliata in quanto può far scendere l’engagement.
In sintesi, analizzate il vostro target, tenete sotto controllo il settore e lanciate hashtag creativi e funzionali. Buon #lavoro!