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Marketing Elettorale nell’Era Digitale

Avete mai pensato di mettere in pratica le vostre abilità di marketing per una campagna elettorale? Oppure, viceversa, avete mai partecipato attivamente ad una campagna elettorale, ritrovandovi inevitabilmente ad affrontare alcune tematiche di marketing? Che la vostra risposta a queste domande sia affermativa o meno, resta il fatto che il marketing elettorale ha diversi aspetti affascinanti.

Come al solito, vi propongo un esempio. Come al solito, vorrei evitare le americanate, quei casi di studio che sembrano tanto fighi ma che poi non si possono applicare alla realtà italiana ed europea – come, ad esempio, questo video elettorale con cui Obama lancia la campagna per le elezioni del 2012:

Visto da un italiano, non sembra forse la parodia di sé stesso? Passiamo, piuttosto, ad un brillante esempio italiano, quello di Emanuele Lazzarini.

Il sito www.votalazza.it è il nucleo della campagna elettorale digitale di “Lazza”. Come potete vedere, la landing page è chiara e semplice: la faccia del candidato, il claim, i link alle sezioni principali e, cosa molto importante, la possibilità di mettere “Mi piace” per stimolare l’effetto rete su Facebook. Immancabile anche la pagina fan.

Senza entrare nel dettaglio, vorrei fare una considerazione sul ruolo di Lazza nella campagna elettorale complessiva del candidato sindaco. Ragionando in pura logica di marketing, il prodotto “candidato sindaco” ha bisogno di convincere una massa numerosa e molto eterogenea di potenziali votanti, motivo per cui è difficile proporre una unique selling proposition efficace.
La soluzione a questo problema è segmentare il mercato, andando a proporre un marketing mix diverso e specifico ad ogni cluster di consumatori/elettori. Così oltre al prodotto principale, il candidato sindaco, andrebbero selezionati i candidati in lista – potenziali consiglieri – di modo che ciascuno vada a colpire un target specifico.

Qui entra in gioco il ruolo di Lazza, perfetto candidato per mobilitare gli elettori più giovani, sia per i valori che porta che per la tipologia di “marketing mix” che può implementare: comunicazione digitale, passaparola, eventi giovanili. Ovviamente non sto dicendo che i candidati del PD per il Comune di Milano vengano effettivamente scelti in base a meri criteri di marketing. Anzi, un approccio di questo tipo si è più spesso notato in altri schieramenti.
Quello che credo è che, partendo da ragionamenti politici genuini ed orientati al bene comune, il marketing possa essere uno strumento in sé neutro – capace quindi di portare valori ed azioni positive – molto utile.

Prima di concludere, vi segnalo l’immancabile video virale che vede protagonisti “Lazza VS Letizia“:

Non piacerebbe anche a voi pianificare e realizzare la strategia di marketing di una campagna elettorale?

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