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Voglia di Deals, da Groupon al Sole 24 ORE

Screenshot dal sito di Groupon

Chi non conosce Groupon, servizio web che ti invia ogni giorno una mail con offerte speciali, dal sushi al percorso benessere passando per cene romantiche, depilazioni laser e visite odontoiatriche, con sconti fino al 70%?

Le società che offrono questo servizio – basato sul concetto del potere d’acquisto collettivo – come Groupon e Groupalia stanno avendo grande successo. Eppure, sono sempre più gli utenti che avanzano dubbi: si veda l’interessante inchiesta fatta da Wired. Io stesso ho avuto esperienze discordanti dovute, secondo me, alla mancata comprensione dello strumento da parte di alcuni:
  1. Chi non ha capito ad esempio è il ristorante argentino Mamitas di Brescia. Presentatomi da loro con un buono del valore di 54€, pagato 25€, che prevedeva una cena per due con “antipasto di empanadas, tagliata di angus (250 g), contorno di patate e insalata, caffè” siamo stati accolti in modo freddo e con diffidenza, come se andassimo a mangiare gratis. Oltre ad aver ricevuto porzioni che sarebbero state modiche anche ad un aperitivo, a termine cena hanno presentato un conto aggiuntivo con 4€ di coperto, 2€ di acqua e 2€ di “buono Groupon”.
    Il pensiero finale di chi riceve un trattamento di questo tipo è “se una cena così dovesse realmente costare (54+8=) 62€ beh, sicuramente qua non ci tornerò mai più“. Quanto abbiamo ricevuto era, forse, del valore di 30€, quindi un finto sconto con in più un cattivo servizio.
  2. Chi ha capito sono molti altri titolari, come ad esempio la Trattoria Urbana Mangiafuoco, sempre a Brescia. Anche qui cena per due, ma questa volta un buono pagato 39€ per un valore dichiarato di 90€, quindi con aspettative molto più alte. Il menù prevedeva “taglieri di salumi nostrani, caciotta di Tremosine alla piastra, pappardelle del Mostasù delle Cossere, risotto con zucca e taleggio di Franciacorta, guancine di bue stufato nel Groppello stravecchio con polenta di farina di Castegnato, soufflè di cioccolati rari con crema inglese, caffè e acqua“. Ebbene, il cibo era molto buono e servito con il sorriso e la dovuta cortesia. Ho ordinato anche un bicchiere di Franciacorta, aspettandomi di pagarlo a parte. Invece, terminata la cena, l’Oste ci ha salutato con un sorriso dicendo “siamo a posto così, grazie per essere venuti“.
Da questi due esempi se ne deduce che lo strumento dei deals ha grandi potenzialità, a patto di comprenderlo e di saperlo gestire; in caso contrario si trasforma in un’arma di autodistruzione – non credo che i titolari del Mamitas saranno contenti di quanto scritto sopra.
Dal lato del fornitore di deals le potenzialità sono così grandi che molti si stanno lanciando in questo business model: le Special Offer di Foursquare, Facebook Deals, Google Offers. Recentemente anche un player tutto italiano: Il Sole 24 ORE con 24 deals.

I vantaggi per chi invece offre i propri prodotti e servizi attraverso uno di questi deals variano molto a seconda del settore di attività. Nel complesso si possono riassumere con la possibilità, attraverso la grandissima visibilità raggiunta, di farsi conoscere da potenziali clienti, oppure nel vendere prodotti o servizi che resterebbero invenduti (es. posti al ristorante durante la settimana, vacanze in bassa stagione, etc). Sempre con l’obiettivo di aumentare sia la propria brand awareness che la reputation.

E voi cosa ne pensate? Che esperienze avete avuto con i vari deals e coupon? Soddisfatti?

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