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Tempo fa, avevo scritto un post dal titolo Come aumentare le donazioni alle organizzazioni no profit, dove riportavo i risultati di un semplice esperimento. I risultati dimostravano che stimolare il ricordo di catastrofi naturali con forte impatto sociale – nel caso specifico il terremoto in Abruzzo – aumenta significativamente la disponibilità a donare delle persone.

Il tema dei metodi di finanziamento delle organizzazioni no profit passa spesso in secondo piano nei corsi e nelle discussioni sul marketing. Tuttavia, in alcuni ambienti, la discussione sul no profit è da tempo molto attiva e, negli ultimi anni, si preoccupa anche di trovare vie creative per utilizzare le grandi potenzialità delle nuove tecnologie, in particolare di internet. Per restare in Abruzzo, si veda ad esempio l’iniziativa di microcredito online Sosteniamo.it, ideata da un amico Dottorato in Bocconi, Raffele Mauro.

Un’altra iniziativa innovativa ed interessante è Terzo Valore, la piattaforma internet – realizzata da Banca Prossima – in cui è possibile scegliere il progetto no profit che si preferisce sostenere, contribuendo così alla sua realizzazione.

L’innovatività di questa piattaforma si trova, a mio parere, nei suoi due strumenti di finanziamento:

  • Prestobene: oltre al finanziamento erogato dalla banca, il cittadino/utente mette a disposizione del progetto che sceglie di sostenere, una somma di denaro, successivamente restituito con un interesse definito insieme all’organizzazione; dal punto di vista delle associazioni si aggiungono risorse alle donazioni tradizionali, diminuendo la dipendenza dai conti pubblici.
  • Donobene: si tratta di un sistema di donazione multipla, per cui il cittadino/utente dona una somma di denaro all’organizzazione che vuole sostenere. La somma viene erogata solo nel momento in cui ci sia una cordata di associazioni disposte a passarsi la donazione l’una con l’latra. L’organizzazione che riceve il primo dono determina la lista delle altre associazioni che potranno, così, usufruire della cordata solidale. In questo modo s’innesca una catena di lavoro coordinato e condiviso in rete. Il dono si esaurisce solo per effetto d’inflazione.

Interessante è, innanzitutto, la bipartizione tra dono e prestito. All’inizio del post ho parlato di donazione perché, parlando di organizzazioni no profit, parliamo di realtà che tendenzialmente hanno costi superiori ai ricavi – o, per meglio dire, hanno ritorni che si misurano in termini di impatto sociale e di bene comune. Ma lo strumento di finanziamento principale dell’attività economica in genere resta pur sempre il prestito e, accanto alle donazioni tradizionali, anche prestiti agevolati possono fare la differenza per un’organizzazione no profit.

La questione è che l’atto del dono sembra essere ben diverso da quello del prestito. Cosa motiva le persone a donare? Cosa, invece, a prestare? A mio parere c’è qualcosa in comune, anzi, ancor di più: il prestito è, secondo me,  una forma di dono. La cosa è vera in particolare in questo caso, dove chi presta non lo fa, come si dice, “a gratis”, ma compie un sacrificio, quello di non poter utilizzare la somma prestata in un investimento più redditizio. Si tratta quindi, attraverso uno strumento come Prestobene, di ampliare la possibilità di donare anche a chi non può permettersi una donazione tradizionale.

Secondo voi, il prestito agevolato alle organizzazioni no profit potrebbe avere successo come strumento che affianca le donazioni? Ed i prestatori sarebbero (1) persone che altrimenti non avrebbero donato, (2) donatori che amplieranno il loro contributo, oppure (3) c’è il rischio di perdere donatori che, a questo punto, anziché donare si limiterebbero a prestare?
Non vedo l’ora di vedere la piattaforma Terzo Valore in moto per apprezzarne i primi risultati e, soprattutto, sono curioso di sentire i vostri pareri…

Da maggio, collegandosi al sito http://www.terzovalore.com sarà possibile vedere i progetti proposti dalle associazioni. Da giungo sarà attiva una community dove sarà possibile confrontarsi e discutere sulle organizzazioni, sui loro progetti e sul valore del dare (donare e prestare). Anche quello della community come strumento di riflessione e confronto sul mondo del no profit è un tema molto interessante, da trattare sicuramente in un prossimo post…. per analizzare se e come Terzo Valore poterebbe utilizzare efficacemente il Social Media Marketing.

Nel frattempo, non mi resta che auspicare che il progetto Terzo Valore continui ad arricchirsi e completarsi, magari attraverso la collaborazione con gli studenti universitari, spesso fonte di numerose idee interessanti e ricerche a prezzi contenuti – dando ai più meritevoli la possibilità di emergere.

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