Si parla con entusiasmo dei nuovi servizi basati sulla geo-localizzazione e dei social network come foursquare, Gowalla e Latitude, nonché dell’integrazione dei “check-in” in altri social come Facebook, Google+ e Twitter. Eppure, l’utilizzo di queste nuove tecnologie sembra essere limitato ancora ad una piccolissima parte della popolazione.
Quali sono i principali driver che spingono all’adozione di questi servizi? Quale il reale tasso di diffusione nel mercato e quali le prospettive future?
Se lo chiede Cecilia Marchi, una mia collega (che, tra l’altro, ha partecipato con me alla stesura del noto report Come vendere vino online) vicina alla laurea e che sta facendo una ricerca al riguardo. Segue un’introduzione alla sua ricerca, con l’invito a compilare un questionario. Aiutiamola! Quando la ricerca sarà conclusa, condividerà con noi i suoi risultati 🙂
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un massiccio, seppur progressivo, cambiamento delle abitudini dei consumatori nei confronti della tecnologia mobile. Il telefono cellulare, infatti, non solo è diventato parte integrante della nostra vita privata e sociale (dalle care vecchie telefonate con gli amici ai mobile social networks), ma anche strumento fondamentale per svolgere attività come ricerche online, raccolta di informazioni, pagamenti, intrattenimento e tanto altro ancora.
Per comprendere i motivi che hanno favorito un tale cambiamento è necessario individuare quali siano stati i drivers d’adozione di questa tecnologia, dei servizi mobile e delle percezioni dei consumatori stessi. I Location-Based Services (LBS), ossia i servizi mobile che si basano sulla geolocalizzazione dell’utente tramite GPS, sono considerati uno dei fenomeni più interessanti e promettenti per il futuro del mercato mobile, e tra di essi i Location-Based Social Networks (Fabecook places, Foursquare, etc.) hanno già ottenuto grande visibilità e suscitato l’interesse di brands e consumatori.
Tuttavia, nonostante le brillanti previsioni, molti accademici e professionisti del business, come la società americana di ricerche di mercato Forrester, hanno dichiarato che per le aziende è ancora presto per gettarsi a capofitto nel mondo delle geosocial app poichè il loro sviluppo è ancora limitato (Foursquare ha raggiunto i 10 milioni di utenti a fine Giugno e 500 mila aziende). La maggior parte dei consumatori, in gergo “meinstream market”, deve ancora comprendere appieno le potenzialità del mondo geolocalizzato e delle sue applicazioni.
Per questo motivo, una ricerca empirica sui fattori chiave d’adozione dei LBS and LBSNs è necessaria al fine di delineare la reale entità del fenomeno e le sue future direzioni. Il seguente link rimanda al questionario relativo alla ricerca che indaga quanto gli elementi dei location-based social networks (social games, couponing e social networking e word of mouth) influenzino l’adozione dei queste tecnologie. La vostra opinione è quella che conta.
Grazie del vostro contributo.
Lasciate un commento al post se avete compilato il questionario e siete interessati a sapere come va a finire… Voi cosa ne pensate? La geo-localizzazione si diffonderà sempre più? Quali sono i fattori di adozione? Quali le barriere? Per un’azienda, vale la pena investire in questa direzione?