Se credete che l’obiettivo dell’Università sia quello di plasmare il lavoratore perfetto per le grandi aziende, eccovi accontentati: inginocchiatevi di fronte a lei, chiudete gli occhi e chiedete ai vostri genitori di preparare il blocchetto degli assegni.
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assalto d’arte estemporanea ~ anonimo |
Una ragazza mi scrive “sono interessata al Master Mimec della tua università […] sono propensa per un master, anziche’ per una specialistica, perche’ mi sembra che ci sia molto di piu’ a livello pratico, che e’ molto fondamentale ora come ora, e hanno durata minore“. Ebbene sì, ha proprio ragione. Cosa esiste a fare la teoria, perché perdere tempo a sviluppare conoscenze astratte? Nella metà del tempo – ma pagando la stessa cifra – ci si mette subito in ginocchio per fare tanta pratica e prepararsi ad affrontare il sacro rito dello stage sottopagato.
Può confermarlo anche l’imprenditore italiano medio: «I Professori sono degli incapaci, persone che non hanno combinato niente di buono nella vita reale. I nostri ragazzi escono dall’università senza saper fare niente, anzi, sono più rincoglioniti di prima. E tutte queste specializzazioni poi… arte, cultura, filosofia, psicologia, estetica, sociologia, design, antropologia… a cosa servono tutte queste cazzate se poi non sanno nemmeno come scaricare l’IVA?» Mario Brambilla, direttamente dalla Padania più profonda.
Chi impara a inginocchiarsi nelle migliori università può continuare a farlo di fronte ai Magnifici Brand e ai loro Sacerdoti. Vi accoglieranno in iMcBostonBrambillaConsultingCorporationInc, mi raccomando il vestito adeguato e niente colori sgargianti, dalle 9 alle 19 – ma ciò che contano sono gli obiettivi, non siamo rigidi sugli orari, a volte potreste finire prima, altre alle 20, magari alle 23 o alle 2 di notte, qui non facciamo la pausa pranzo ma se vuoi puoi mangiare un panino davanti al computer – all’inizio è uno stage, quindi ti rimborsiamo 400€/mese, non esistono ferie e malattie ma se raggiungi gli obiettivi tra sei mesi passeremo a un contratto a progetto, tra un anno magari prendi mille euro al mese, poi sempre più su, fino a diventare ufficialmente un membro della Setta dei Sacerdoti.
C’è chi la scalata la fa tutta, a 30 anni puoi già guadagnare molti soldi, con il vantaggio ulteriore di non avere molto tempo per spenderli = alto rapporto ricchezza/tempo libero = capacità di spesa per momenti ricreativi elevatissima = superlusso. Dove va a finire il tuo lavoro, in cosa si concretizza la tua attività, qual è il contributo che dai all’umanità? Forse è carburante per la Divina Crescita, cibo per il Sacro Mercato o stimolante afrodisiaco per il PIL, nostro benefattore ultimo. Detto tra noi, chissenefrega.
Per rispondere in breve alle persone che mi chiedono consigli sulla scelta degli studi e sugli sbocchi professionali, ecco finalmente il post a cui indirizzerò tutti. Potete continuare a vedere l’Università come il luogo dove vengono plasmati i lavoratori perfetti per le grandi aziende, continuando ad inginocchiarvi di fronte a lei. Oppure no.
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L.O.V.E. di Maurizio Cattelan, foto presa qui |
PS. Il 7 maggio si terrà la 19esima edizione del Bocconi & Jobs. Magari partecipando troverete quel che cercate. Per informazioni potete contattare il Career Service all’indirizzo bocconi.jobs@unibocconi.it