Avete mai visitato l’Egitto? Sicuramente avrete almeno sentito parlare delle piramidi, quelle vecchie strutture che puntano verso il cielo avvicinando la Terra al cielo, o almeno così pensavano i suoi costruttori.
Le piramidi però non si sono fermate a quello, la loro figura perfetta ed equilibrata è stata poi usata come simbolo e mezzo per semplificare la vita delle persone. Non mi credete? Adesso ve lo mostro!
Avete mai sentito parlare della “piramide di Aaker”?
Se non l’avete mai sentita tranquilli non sarete di certo i primi!
Per capire di cosa stiamo parlando è importante sapere che cos’è la brand awareness.
La brand awareness esprime il grado di conoscenza che il pubblico ha di un determinato brand.
Detto questo, per David Allen Aaker, da cui prende nome questa piramide, la marca è “un set di attività (o passività) collegate ad un segno distintivo (marchio, nome, logo) che si aggiungono (o sottraggono) al valore generato da un prodotto o servizio”. Per capire quanto un brand sia più o meno presente nella nostra mente, Aaker ha ideato la cosiddetta Piramide a cui da nome che comprende 4 livelli di conoscenza della marca.
1) Unaware of brand ->In questa fase non abbiamo nessuna conoscenza o riconoscibilità della
marca.
2) Brand recognition -> È il momento in cui iniziamo a riconoscere la marca, ma attraverso
domande che la richiamano alla nostra memoria. Ad esempio quando
qualcuno ci chiede: “Conosci la marca X?”.
3) Brand recall -> Arrivati a questo punto della piramide, tendiamo ad associare in modo del tutto spontaneo la
marca a una categoria di beni o servizi, senza aver bisogno di stimoli esterni.
4) Top of mind -> Scalata la piramide siamo giunti alla vetta della piramide, al vertice, quello in cui
pensiamo subito alla marca quando dobbiamo comprare quell’articolo che volevamo da tanto.